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lunedì 31 dicembre 2018



Nell’anno in cui l’Italia mancava nella manifestazione sportiva più importante al mondo insieme alle Olimpiadi, i Mondiali di calcio, molta attenzione di tifosi o semplici appassionati si è spostata su altre discipline nelle quali i nostri atleti hanno messo in mostra spesso grandi prestazioni. 

Nel ciclismo abbiamo avuto ottime prestazioni, vincendo gli Europei con Trentin e Bastianelli, grazie a grandi prove di squadra e ottenendo altri piazzamenti con Viviani, secondo alla Gand-Wevelgem, Damiano Caruso, dietro solo al polacco Kwiatowski alla Tirreno-Adriatico, ma le speranze più grandi erano rivolte ad un solo uomo: Vincenzo Nibali. Il Tour de France parte bene, con Nibali sempre alle spalle dei leader Froome e Thomas, ma una caduta maledetta sull’Alpe d’Huez non solo lo mette fuori gioco dalla corsa francese, ma soprattutto ne inficia la condizione per il grande traguardo stagionale, il campionato del mondo in Austria, dove è costretto a ritirarsi in corsa.

Ma per fortuna il 2018 di Vincenzo Nibali era iniziato come meglio non poteva, con una vittoria che all’Italia mancava dal 2006, la Milano-Sanremo, la Classicissima che apre la stagione delle grandi corse europee. Vincenzo vince con uno scatto secco sul Poggio e una grande discesa fino in città. Riesce a precedere i velocisti Ewan e Demare. Per capire quanto è stato completo lungo tutto l’anno Nibali, basti pensare che al Giro di Lombardia, che ha chiuso la stagione, è stato secondo dietro solo al francese Pinot.


domenica 30 dicembre 2018



Del nuoto era una promessa, ma la malattia non gli ha lasciato scampo.
È morto a soli 20 anni Alberto Catena, ragazzo di Bassano Romano, dove tutti lo conoscevano e gli volevano bene. “Bebo” era il soprannome che gli avevano dato. 

I suoi concittadini non riescono a trovare spiegazioni per una morte così prematura: Alberto è stato stroncato da un tumore. Da venerdì il comune si è fermato, e per oggi il sindaco Emanuele Maggi ha proclamato il lutto cittadino. 

“Bassano Romano è profondamente colpita dalla tragedia che ha sottratto all’amore della sua famiglia e della sua comunità Alberto – dice il sindaco -. Per una comunità di 5mila abitanti la perdita di un ragazzo di 20 anni è un lutto per ogni famiglia. Un lutto che tutti sentiamo come proprio, ed è per questo che senza esitazioni è stato proclamato il lutto cittadino in concomitanza con la celebrazione funebre”.

L’addio ad Alberto, che 21 anni li avrebbe compiuti il prossimo 28 marzo, alle 15 di oggi nella chiesa di piazza Umberto I. In tanti si stringeranno al dolore lancinante della mamma, del papà e della sorella. Le bandiere sugli edifici pubblici verranno abbrunate e la città si fermerà.

“Alberto era un ragazzo squisito, ben integrato nella comunità di Bassano Romano e che si faceva voler bene da tutti – sottolinea il sindaco Maggi -. Alla famiglia Catena il cordoglio sincero di tutta l’amministrazione”. I genitori del 20enne sono conosciuti e stimati da tutti in città: il padre Stefano è un noto imprenditore edile.

Bebo, tifoso della Roma e amante del calcio, era una promessa del nuoto: a soli 17 anni era salito sul podio ai campionati italiani di Gorizia. Nei 50 trasporto manichino, categoria ragazzi, aveva vinto la medaglia d’argento. E il mondo dello sport è in lutto, a partire dalla coop Mantus Manziana, di cui il 20enne era atleta. “Ora che sei lassù continua ad allenarti come facevi sempre. Ti vogliamo bene” , l’addio della società.

Spezza il cuore il messaggio del suo allenatore, Stefano Sidoretti. “La vita a volte ci riserva gioie e dolori. Quando facciamo una gara possiamo vincere o perdere. Questa volta è stata solamente ingiusta. Non ho solamente perso un atleta dal talento indiscutibile ma ho perso un amico, un ragazzo che è entrato nel nostro gruppo in punta di piedi. Umile, gentile, sempre disponibile verso chiunque e con grinta da vendere”.

Condoglianze alla famiglia Catena sono state espresse anche dal gruppo sportivo della polizia di stato “Fiamme oro” del nuoto per salvamento. “Alberto era un pluricampione italiano e un ragazzo dal talento indiscutibile”.

Il 20enne era stato anche un atleta della polisportiva Ronciglione Capranica, e si era diplomato al liceo scientifico Antonio Meucci di Ronciglione. “Ora rimangono solo i ricordi delle mattine in classe – ha scritto una compagna di scuola su Facebook -. Tu che prendi la Monster, quella maturità dove mi hai fatto impazzire, le notti al telefono per farti studiare e poi non capivi comunque nulla… Porterò con me questi ricordi, sempre e nonostante tutto. Non posso credere che te ne sia andato, non ci voglio credere davvero. Dovevamo fare ancora tante cose: i viaggi programmati, i tatuaggi programmati… e invece ora te ne sei andato, lasciando un vuoto in tutti”.

Da sette anni Bebo lottava contro il tumore. “Hai combattuto tanto, ma questa sfida proprio non c’è stato modo di vincerla. Sei stato un atleta di ‘quelli forti’, perché non hai mollato mai e hai raggiunto risultati eccellenti nonostante tutto – il ricordo dell’amica Serenella -. Ora c’è questo grande dolore che contrasta con il sorriso che avevi ogni volta a fine gara, e sarà così da oggi in poi. Non ricorderò il buio di questo giorno, ma la luce che avevi sempre. Ciao Alberto, ora nuota in un oceano di stelle”.

Il sorriso e gli occhi di Bebo, chiari come l’acqua in cui era un campione, toglievano il fiato. “Mi mancherà incontrarti e vedere quel sorrisone”, scrive Marzia su Facebook. Per gli amici, Alberto era un ragazzo speciale: “Eri molto dolce e buono. Avevi l’animo d’oro. Eri simpatico. Eri una roccia, un esempio per tutti”.

E' stato il secondo team della storia della Formula 1 ad aver centrato la doppietta titolo costruttori-titolo piloti per cinque anni di fila: nel 2018 la Mercedes ha raggiunto la Ferrari, eguagliando il record realizzato dalla Rossa dal 2000 al 2004 con Michael Schumacher. Un risultato che rende fiero tutto il team e il boss Toto Wolff che lo definisce «un onore». Jean Todt, ora presidente della Fia, ma direttore della Scuderia Ferrari ai tempi dei successi di Schumacher, «mi ha chiamato e mi ha detto "Congratulazioni, è un onore essere nel club dei cinque titoli con voi", ma io ho pensato "dovrei essere l'unico a sentirsi onorato», ha raccontato Wolff al magazine Autosport. 

DIALOGO COSTRUTTIVO  - Guardando indietro alla stagione appena trascorsa e pensando al futuro, invece, Wolff ha spiegato: «Non è facile mantenere un atteggiamento tranquillo quando è in gioco la vittoria, ma ora possiamo sederci e ragionare tutti assieme su come far funzionare al meglio la F1». «E' normale - ha concluso - che nel corso della stagione ci siano momenti facili e momenti di tensione. I momenti più importanti per la F1 e per tutti i team restano quelli in cui si dialoga in modo produttivo».

Tratto da corrieredellosport.it


È una Stella, titolava Sport News, riguardo al “Ravenna Cup CUP” al quale Ruggierino aveva partecipato con la sua maglia numero 10, mettendo in luce tutta la sua bravura palla al piede. Un amore smisurato per il calcio, un amore smisurato per la vita, stroncato da uno strano scherzo del destino che nessuno mai si sarebbe aspettato. Barletta piange il piccolo Ruggiero Napoletano, appena 15 anni, giovane campione delle Medaglie d'Oro, storica scuola calcio della città della Disfida. Tutto in pochi giorni: sabato scorso il ricovero presso gli Ospedali Riuniti di Foggia. Sei giorni dopo la spiacevole notizia, tutta colpa di un aneurisma cerebrale.Lascia suo padre Massimo, sua madre Nunzia, le sorelle Carmen e Brigida e poi Francesco, il piccolo di casa.

Due settimane fa, aveva disputato la sua ultima gara contro l'Audace Molfetta. Era una fantasista con il vizio del gol anche se spesso rinunciava a segnare con assist in favore dei suoi piccoli compagni di squadra. Coltivava il sogno di diventare calciatore. Aveva partecipato anche ad uno stage a Vinovo con la Juve. In estate era stato in prova alla Cavese in serie C. Su, di lui, c'era anche l'interesse dell'ambizioso Audace Cerignola (serie D). Insomma, era pronto per il grande salto.

“A noi piace ricordarti così......riposa in pace piccolo angelo.....non dimenticheremo mai il tuo sorriso e la gioia che ci trasmettevi”. Questo il ricordo del club del presidente Enzo Fiore per il quale era tesserato.

La notizia del piccolo Ruggiero Napoletano ha straziato tutti a Barletta e non solo: tante le società sportive che lo ricordano, numerosi i messaggi di cordoglio sui social, da parte di chi lo conosceva (frequentava l'ITIS 'Fermi' della città di Eraclio), da parte di molti padri e madri, perchè solo un genitore può comprendere il dolore che si vive in questi momenti.

I suoi organi sono stati subito donati dalla famiglia Napoletano, con la stessa generosità con la quale Ruggierino impartiva assist in favore dei propri compagni di squadra, rinunciando a fare gol.

Le sue giocate, la sua voglia di vivere e come detto la sua generosità vivranno ora in un nuovo corpo per fare nascere una nuova stella, come scriveva Sport News. La stella di Ruggiero, invece, ci guarderà da lassù, felice di aver donato un nuovo gol, una nuova gioia ad nuovo compagno di squadra. Riposa in pace, piccolo angelo!



Francesco Zagaria

sabato 29 dicembre 2018


L’ Agenzia Mondiale Anti-doping (WADA) ha pubblicato l’ Elenco delle sostanze e dei metodi proibiti del 2019 . L’elenco, approvato dal comitato esecutivo del WADA, entra in vigore il 1 ° gennaio 2019.

L’Elenco, uno dei cinque standard internazionali obbligatori per tutti i  firmatari del  codice antidoping mondiale (codice) , indica quali sono le sostanze e i metodi vietati sia in gara che fuori competizione  e quali sostanze sono vietate nei vari sport.

L ‘elenco viene rilasciato qualche giorno  prima di entrare in vigore  affinché tutte le parti interessate – in particolare gli atleti e il loro entourage – abbiano tempo sufficiente a familiarizzare con il documento e le sue modifiche.

Occorre notare che gli atleti che hanno una ragione legittima  per l’uso di una sostanza vietata o di un metodo che si trova nell’elenco, possono consultare  i criteri elencati nello  standard internazionale per le esenzioni di uso terapeutico (ISTUE) .

Lista Wada:

Scarica la lista


Ultimo turno d’andata. Ultima giornata del 2018. Poi si andrà in letargo fino al 19 gennaio. La Juventus è già Campione d’Inverno ma dopo il pareggio contro l’Atalanta, i bianconeri vogliono riprendere la marcia di vittorie ma si troveranno di fronte l’attaccante più in forma del campionato. Cristiano Ronaldo, a Bergamo ha parzialmente riposato. Contro la Sampdoria tornerà nell’XI titolare. Il finale di gara tra Inter e Napoli ha privato la squadra di Ancelotti di Insigne e Koulibaly che resteranno ai box per due partite. A ciò si aggiunge il problema accusato da Marek Hamsik con la lista degli indisponibili che si allunga.
Situazione delicata per il Milan di Gattuso, reduce dal pareggio contro il Frosinone. I rossoneri non segnano da 4 gare consecutive e il tecnico ha esaurito quasi tutti i crediti a disposizione. La Roma invece cerca continuità: il 3-1 rifilato al Sassuolo, per le ambizioni europee dei giallorossi, non può rimanere un caso isolato. A Parma ci sarà quindi un esame importante. Bella e importante la sfida tra Lazio e Torino mentre l’Inter, come noto, andrà ad Empoli senza tifosi.
Ecco quindi la situazione squadra per squadre delle probabili formazioni in vista della giornata di sabato. Le news sono in costante aggiornamento grazie al prezioso e instancabile lavoro degli inviati di Sky Sport.

JUVENTUS-SAMPDORIA, sabato ore 12:30

Juventus, fuori Bentancur ma rientrano Matuidi e CR7

Il rosso rimediato a Bergamo ha già spedito in vacanza Rodrigo Bentancur. Ronaldo invece è pronto per tornare nell’XI titolare. In mediana, salvo sorprese, torneranno dal primo minuto sia Pjanic che Matuidi. In difesa riposerà Bonucci. Già contro l'Atalanta avrebbe dovuto giocare Benatia che però ha avuto un problema. Contro la Sampdoria toccherà a Rugani.
Juventus (4-3-1-2) probabile formazione: Szczesny; De Sciglio, Rugani, Chiellini, Alex Sandro; Can, Pjanic, Matuidi; Dybala; Mandzukic, Cristiano Ronaldo.

Sampdoria, coppia difensiva obbligata

Se Andersen era la sicurezza e il ballottaggio Tonelli-Colley era un dubbio quasi giornaliero, contro la Juventus il difensore danese ex Twente non ci sarà dato che deve scontare una giornata di squalifica. Spazio quindi al duo Colley-Tonelli con Sala e Murru sulle corsie esterne. In mezzo e in avanti non dovrebbe cambiare granché: Ramirez pare confermato così come il tandem Caprari-Quagliarella. Jankto spera di essere preso in considerazione per una maglia da titolare ma le sue quotazioni non sono in ascesa
Sampdoria (4-3-1-2) probabile formazione: Audero; Sala, Tonelli, Colley, Murru; Praet, Ekdal, Linetty; Ramirez; Caprari, Quagliarella.

CHIEVO-FROSINONE, sabato ore 15

Chievo, Obi indisponbile. Birsa monitorato

Dopo il turnover visto mercoledì, Di Carlo è chiamato a schierare la miglior formazione in vista della delicatissima sfida contro il Frosinone. Si continua con la difesa a tre ma con Rossettini che riprenderà posto al centro dopo che lo aveva momentaneamente perso in favore di Cesar. Depaoli e Joarszynski occuperanno le corsie esterne mentre Hetemaj tornerà anche lui nell’XI titolare. Davanti Meggiorini può giocarsela con Stepinski. Birsa rischia un’altra panchina anche a causa di un fastidio muscolare.
Chievo (3-4-1-2) probabile formazione: Sorretino; Bani, Rossettini, Barba; Depaoli, Hetemaj, Radovanovic, Jaroszynski; Giaccherini, Meggiorini, Pesslissier.

Frosinone, tra conferme e ritorni

Lo 0-0 interno contro il Milan può valere la conferma di qualche ‘volto nuovo’ visto contro i rossoneri. La difesa dovrebbe rimanere invariata ma a centrocampo Cassata è pronto a riprendersi la maglia da titolare mentre Ghiglione, tra i migliori dei suoi contro il Milan, non è detto che torni subito in panchina in favore di Zampano. I due sono in ballottaggio così come Ciofani, Pinamoneti e Campbell
Frosinone (3-5-2) probabile formazione: Sportiello; Goldaniga, Ariaudo, Krajnc; Zampano, Chibsah, Maiello, Cassata, Beghetto; Ciano, Ciofani.

EMPOLI-INTER, sabato ore 15

Empoli, ci sono almeno due pedine da sostituire

Forse non ve ne siete accorti ma Di Lorenzo è tra i giocatori di movimento con più minuti giocati. L’esterno destro contro l’Inter sarà però squalificato, al pari di Krunic. Il bosniaco però era già stato assente durante la gestione Iachini ma il fatto che si sia aggiunto Di Lorenzo può addirittura far tornare l'Empoli a 4 dietro con Veseli adattato. La coppia d'attacco vedrebbe comunque il rientro di La Gumina ma la vera novità sarebbe quella relativa a Zajc che tornerebbe titolare. 
Empoli (4-3-1-2) probabile formazione: Provedel; Veseli, Silvestre, Rasmussen, Pasqual; Acquah, Bennacer, Traoré; Zajc; La Gumina, Caputo.

Inter, Brozo squalificato. Nainggolan dalla panchina?

Spalletti è reduce dalla preziosa vittoria contro il Napoli. A Empoli, oltre ai tifosi dell’Inter, mancherà anche Brozovic che ha rimediato una giornata di stop dal giudice sportivo. Nel 4-3-3 nerazzurro dovrebbe trovare spazio Vrsaljko. Chi vorrebbe tornare e mettersi alle spalle una settimana a dir poco complicata e Radja Nainggolan che, scontata la punzione del Club, potrebbe anche tornare dal primo minuto anche se al momento Joao Mario resta leggermente favorito. In attacco con Icardi e Politano si candida Keita. Anche se Perisic potrebbe anche essere schierato al posto di uno dei due
Inter (4-3-3) probabile formazione: Handanovic; Vrsaljko, Skriniar, de Vrij, Asamoah; Vecino, Borja Valero, Joao Mario; Politano, Icardi, Keita.

GENOA-FIORENTINA, sabato ore 15

Genoa, pronti Kouamè e Bessa

Zero cambi in difesa per Cesare Prandelli che però ritrova Romulo in fascia destra. In mezzo Veloso dovrebbe spuntarla su un Sandro apparso leggermente in calo nelle ultime uscite. Rolon ha dato buone risposte in questo ultimo scorcio ma Bessa dovrebbe tornare titolare. In attacco ritorna dall’inizio la coppia Kouamè-Piatek
Genoa (3-5-2) probabile formazione: Radu; Biraschi, Romero, Criscito; Romulo Hiljemark, Veloso, Bessa, Lazovic; Kouamè, Piatek.

Fiorentina, fuori i due. Conferma per Pjaca?

Con Vitor Hugo e Gerson fermati dal giudice sportivo, Pioli deve gioco forza modificare l’Xi titolare. In difesa quindi spazio a Ceccherini ma occhio alle condizioni di Milenkovic che potrebbe lasciar spazio a Laurini. In mediana titolare Edimilson Fernandes con Norgaard che resta alla finestra. Davanti con Simeone e Chiesa resta ancora favorito Pjaca
Fiorentina (4-3-3) probabile formazione: Lafont; Laurini, Pezzella, Ceccherini, Biraghi; Edimilson, Veretout, Benassi; Chiesa, Simeone, Pjaca.

LAZIO-TORINO, sabato ore 15

Lazio, di nuovo in pista Parolo e Immobile

Dopo averli lasciati inizialmente a riposo contro il Bologna, Simone Inzaghi rimetterà nell’XI titolare anti Torino sia Ciro Immobile che Marco Parolo. Luiz Felipe, dopo la bella prova di mercoledì condita anche dal primo gol in A, va verso la conferma in una retroguardia completata dal solito Acerbi e da Radu. Alle spalle di Immobile favorito Luis Alberto
Lazio (3-5-1-1) probabile formazione: Strakosha; Luiz Felipe, Acerbi, Radu; Marusic, Parolo, Lucas Leiva, Milikovic-Savic, Lulic; Luis Alberto; Immobile.

Torino, Djidji ancora in forte dubbio

E’ un Toro che ha beneficiato non poco di un Iago Falque tornato su standard qualitativi molto alti. Lo spagnolo agirà ancora da trequartista alle spalle di Zaza e Belotti. Due portieri su tre non sono al 100% ma non è detto che Sirigu non possa recuperare per tempo. Più difficile invece il ritorno nell’XI di partenza di Djidji. Moretti, salvo sorprese, sarà ancora titolare. Solito ballottaggio sulla destra tra De Silvestri e Ola Aina, dando per fatto il rientro di Ansaldi dall’altra parte
Torino (3-4-1-2) probabile formazione: Ichazo; Izzo, Nkoulou, Moretti: Ola Aina, Meitè, Rincon, Ansaldi; Iago Falque; Zaza, Belotti.

PARMA-ROMA, sabato ore 15

Parma, Gervinho scalpita

D’Aversa ritrova Bruno Alves che rientra al centro della difesa dopo aver scontato la squalifica. Al suo fianco ci sarà Bastoni con Gagliolo che tornerà ad occupare la corsia sinistra. In mezzo spazio a Stulac mentre in attacco Siligardi dovrebbe essere il prescelto per lasciare posto al ritorno da titolare di Gervinho che non vuole mancare la sfida contro la sua ex squadra. A completare il tridente ci saranno Biabiany e Inglese
Parma (4-3-3) probabile formazione: Sepe; Iacoponi, Bruno Alves, Bastoni; Gagliolo; Barillà, Stulac, Rigoni; Gervinho, Inglese, Biabiany.

Roma, Dzeko torna titolare?

Altra sfida delicata per la Roma di Eusebio Di Francesco. Lorenzo Pellegrini si è allenato regolarmente e va verso la convocazione. Discorso inverso per Daniele De Rossi, ancora i box. In attacco ballottaggio Dzeko-Schick, anche perché il bosniaco ha già giocato due spezzoni di partita e sembra pronto per partire da titolare, mentre il ceco (ottima la sua prova contro il Sassuolo) è uscito con un problemi muscolare e potrebbe non essere rischiato: al momento Dzeko in vantaggio. 
Roma (4-2-3-1) probabile formazione: Olsen; Florenzi, Manolas, J. Jesus, Kolarov; Cristante, Nzonzi; Under, Zaniolo, El Shaarawy; Dzeko.

SASSUOLO-ATALANTA, sabato ore 15

Sassuolo, porte girevoli in difesa

Per un Rogerio che torna a disposizione dopo la squalifica, c’è un Ferrari che invece non sarà convocato dato che il giudice sportivo lo ha fermato per un turno. Possibile rientro di Duncan dal primo minuto. Sensi, Locatelli e Magnanelli sono tre per due posti.
Sassuolo (4-3-3) probabile formazione: Consigli; Lirola, Marlon, Magnani, Rogerio; Duncan, Locatelli, Sensi; Berardi, Babacar, Di Francesco.

Atalanta, De Roon unico indisponibile

Dopo il 2-2 contro la Juventus, Gasperini ritrova sia Toloi che Palomino, entrambi al rientro dopo gli stop per squalifica. Entrambi saranno titolari con Masiello favorito su Mancini. Con De Roon ancora fuori possibile chance per Pessina o Valzania dato che Pasalic non ha del tutto convinto in quel ruolo. Davanti il trio Gomez-Ilicic-Zapata pare davvero intoccabile. Con buona pace di Rigoni.
Atalanta (3-4-1-2) probabile formazione: Berisha; Toloi, Palomino, Masiello; Hateboer, Freuler, Pessina, Gosens; Ilicic; Gomez, D.Zapata.

UDINESE-CAGLIARI, sabato ore 15

Udinese, chance per Barak dall’inizio?

I bianconeri dovranno ovviare all’assenza di Rodrigo De Paul che, da diffidato, ha rimediato un giallo che gli farà saltare l’ultima gara del 2018. Nel mezzo però rientra Behrami. Opoku potrebbe essere confermato con Stryger Larsen ancora alto a destra. In mezzo Barak potrebbe avere una chance da titolare al posto di Fofana con Mandragora a completare il reparto. In avanti difficile che Machis possa insidiare Pussetto.
Udinese (3-5-2) probabile formazione: Musso; Opoku, Nuytinck, Ekong; Stryger Larsen, Barak, Behrami, Mandragora, Pezzella; Lasagna, Pussetto.

Cagliari, Farias per Joao Pedro

Uscito dopo circa 20’ nella gara poi vinta dal suo Cagliari, Joao Pedro ha accusato una forte contusione alla caviglia. Nel primo allenamento dopo il successo contro il Genoa, il brasiliano non ha svolto nemmeno un minuto con la squadra. Il brasiliano però è stato comunque convocato: difficile che possa partire titolare al 100%. Con Pavoletti ci sarà ancora Farias ma dietro di loro spazio a Ionita. In difesa Romagna può rientrare nell’XI titolare mentre Dessena pare in vantaggio (al momento) su Faragò.
Cagliari (4-3-1-2) probabile formazione: Cragno; Srna, Ceppitelli, Romagna, Padoin; Dessena, Bradaric, Barella; Ionita; Pavoletti, Farias.

NAPOLI-BOLOGNA, sabato ore 18

Napoli, 2018 finito per Insigne, KK e Hamsik

Due giornate di stop per Insigne e Koulibaly: questo il verdetto del giudice sportivo dopo i due ‘rossi’ mostrati da Mazzoleni nel finale di gara contro l’Inter. Contro il Bologna out anche Marek Hamsik, uscito per un problema muscolare nei primi minuti della sfida di San Siro. Luperto e Maksimovic si candidano per una maglia da titolare in difesa. Sulla destra potrebbe toccare a Malcuit. Pochi dubbi in attacco mentre a centrocampo c’è Diawara in pole, Verdi a sinistra e la possibile sorpresa Ounas che è in ballottaggio con Callejon.
Napoli (4-4-2) probabile formazione: Meret; Malcuit, Maksimovic, Albiol, Ghoulam; Callejon, Allan, Diawara, Verdi; Milik, Mertens.

Bologna, Palacio torna. Orsolini forse

Dopo averlo fatto rifiatare nella gara persa contro la Lazio, Filippo Inzaghi tornerà alla vecchia coppia Santander-Palacio anche se Destro non perde la speranza di potersi inserire in un ballottaggio. In mediana rientra Pulgar che molto probabilmente sarà titolare. Anche Orsolini vorrebbe fare la stessa ‘fine’ ma è ancora in vivo ballottaggio con Svanberg. Nulla di nuovo in difesa.
Bologna (3-5-2) probabile formazione: Skorupski; Calabresi, Danilo, Helander; Mattiello, Poli, Pulgar, Orsolini, Krejci; Santander, Palacio.

MILAN-SPAL, sabato ore 20:30

Milan, Suso convocato ma resta in dubbio

Nella lista dei convocati per la sfida contro la Spal c'è anche Suso. Buona notizia quindi per Gattuso che però deve ancora verificare se lo spagnolo è davvero al 100%. Prima di addendrarci nello specifico diamo le altre news di formazione: ballottaggio Zapata-Musacchio con il colombiano favorito. Conti non partirà titolare ma sarà utilizzato a gara in corso. Capitolo Suso: con lui in campo due soluzioni. La prima è quella che prevede Castillejo avanti e Cahanoglu a centrocampo, nella seconda invece il 10 rossonero sarebbe nel tridente e Mauri a centrocampo. Senza Suso ci sarebbe Castillejo. Con Calhanoglu a centrocampo giocherebbe anche Cutrone. Con Mauri in mezzo Calhanoglu sarebbe avanzato.
Milan (4-3-3) probabile formazione: Donnarumma; Calabria, Zapata, Romagnoli, Rodriguez; Kessié, Bakayoko, Calhanoglu; Suso, Higuain, Castillejo

Spal, Lazzari più no che sì

Non è ancora ufficiale ma a San Siro rischia di non esserci Lazzari. L’esterno biancazzurro ha riportato una brutta distorsione alla caviglia. Difficile che recuperi totalmente per tempo. Pronta quindi la soluzione Dickmann con seconda opzione Costa (che sarebbe dirottato sul versante opposto rispetto alla sua abitale fascia di competenza). In avanti probabile ritorno da titolare di Antenucci.

Spal (3-5-2) probabile formazione: Gomis; Cionek, Vicari, Felipe; Dickmann, Missiroli, Schiattarella, Kurtic, Fares; Antenucci, Petagna.

fonte:sport.sky.it

venerdì 28 dicembre 2018


Secondo l’autorevole Speedweek.com che nei giorni di Natale ha fatto un bilancio della sua stagione, Valentino sarebbe comunque pronto a continuare anche dopo il 2020. Un’impresa da pelle d’oca, visto che in Qatar, alla vigilia del primo weekend del campionato del mondo 2018, Rossi hanno annunciato di aver esteso di altri due anni il suo matrimonio con la Yamaha, un contratto che lo vedrà in pista fino a quando avrà ampiamente superato i 40 anni e arriverà ad averne quasi 42, allontanando l’ipotesi di ritiro anche se in queste due stagioni arrivasse l’agognato decimo mondiale.

“Sono solo numeri che contano davvero poco – ha detto Valentino – Credo che, in realtà, continuerei anche se vincessi il decimo mondiale. Ovviamente un altro titolo mi renderebbe felice ma, come ho sempre detto, corro prima di tutto perché mi diverto, mi piace guidare la moto e vincere le gare. Per ora ho un contratto firmato per il 2019 e il 2020 e non ho ancora deciso se questo sarà l’ultimo o meno. Ci sono cose che non affronto prima che arrivi il momento”.

Per ora, secondo il campione di Tavullia, è importante lavorare per recuperare il ritardo dai rivali. “Dobbiamo continuare a lavorare sodo per essere competitivi su tutte le piste. Se in Giappone lavoreranno bene, potremo migliorare nel medio termine. Negli ultimi due anni Honda e Ducati sono cresciute più di noi, persino la Suzuki ha fatto meglio”.




Giochi special  olimpic, 14-21 marzo, Abu Dhabi

Più di 7000 atleti provenienti da 170 nazioni dovranno competere nel più grande evento multi-sport per persone con disabilità intellettive e uno che nel 2019 celebra il suo 50 ° anniversario. Ci saranno 24 diverse discipline individuali e di squadra, che vanno dall'atletica e dal badminton al ciclismo e al kayak, e la Gran Bretagna dovrebbe mandare una squadra abbastanza grande da competere in ognuno.

Campionato mondiale di Formula 1, 17 marzo-1 dicembre

Lewis Hamilton sarà fuori per diventare il secondo pilota della storia della F1 a vincere sei titoli mondiali e, nel processo, a chiudere il record di sette di Michael Schumacher. Sarà di nuovo supportato dalla Mercedes ed è sicuro di voler iniziare la gara di apertura della stagione a Melbourne. Altrove sarà affascinante vedere come il magnifico 21-year-old francese Charles Leclerc fa alla Ferrari dopo il suo passaggio dalla Sauber. Sostituisce Kimi Räikkönen, che si è trasferito nella direzione opposta.

Box, il prossimo incontro di Anthony Joshua, il 13 aprile, allo stadio di Wembley

Il re dei pesi massimi della Gran Bretagna - il detentore di tre titoli mondiali e un record imbattuto da 22 combattimenti professionali - è programmato per andare di nuovo in primavera. Wembley è stato prenotato per ospitare il ventinovenne per la terza volta ma, allo stato attuale, l'identità del suo avversario non è confermata. Tyson Fury e Deontay Wilder sembrano essere fuori dalla loro portata dato che si sono affrontati in una rivincita nel 2019, forse anche ad aprile, quindi Joshua potrebbe trovarsi di fronte a Dillian Whyte dopo la sua vittoria pre-natalizia su Dereck Chisora. Un altro possibile avversario è l'imbattuto americano Jarrell "Big Baby" Miller, che ha già sfidato Joshua ad affrontarlo - a New York.



Coppa delle nazioni africane, 15 giugno-13 luglio, paese ospitante da confermare

Il torneo internazionale biennale dell'Africa si sposta per la prima volta in estate. Si è inoltre esteso da 16 a 24 nazioni in competizione. L'unica cosa necessaria ora è un host. La Confederazione del calcio africano ha spogliato i campioni in carica, il Camerun, del diritto di farlo a novembre a causa delle preoccupazioni sulla sua infrastruttura. L'Egitto e il Sudafrica hanno presentato offerte per intervenire con una decisione finale che verrà presa dal comitato esecutivo di Caf il 9 gennaio.
 Tyler Austin dei New York Yankees combatte Joe Kelly dei Boston Red Sox durante il settimo inning al Fenway Park. 
I Boston Red Sox e gli Yankees di New York si sfidano in quello che sarà un contest storico: i primi team di MLB si sfidano sul suolo europeo. I Red Sox e gli Yankees, che hanno 36 titoli delle World Series tra loro, si affrontano due volte in giorni consecutivi nella casa del West Ham United, con i funzionari della MLB sperando che l'evento si dimostrerà abbastanza popolare per lo sport per stabilire un "Impronta a lungo termine" a Londra.

Wimbledon, 1-14 luglio



Il Wimbledon del 2018 è passato quasi completamente senza preavviso a causa di una combinazione tra l'assenza di Andy Murray e l'exploit dell'Inghilterra alla Coppa del Mondo. Quest'estate non ci sarà nessun tripudio di tre leoni nei giardini dei pub e, soprattutto, Murray dovrebbe tornare in azione. Johanna Konta spera anche di lasciare un segno dopo essere uscito l'ultima volta al secondo turno. E poi ci saranno giocatori come Novak Djokovic, Rafael Nadal, Roger Federer, Simona Halep e Serena Williams per aiutare a far entrare la folla.


Tour de France, 6-28 luglio, Francia

Il senso di attrazione per il primo evento del ciclismo sarà accentuato dal fatto che sarà l'ultimo del Team Sky. L'obiettivo per Sir Dave Brailsford e co sarà quello di ottenere il massimo vincendo la classifica generale per il quinto anno consecutivo dopo il triplice trionfo di Chris Froome e la vittoria a sorpresa di quest'anno di Geraint Thomas. Altrove sarà interessante vedere se Peter Sagan e Julian Alaphilippe potranno seguire i loro trionfi al Tour di quest'anno, quando hanno vinto rispettivamente la maglia verde e quella a pois.
Netball World Cup, 12-21 luglio, Liverpool
Sedici squadre prenderanno parte alla 15 ° edizione della premier competition di netball, con tutte le partite che si terranno nella Echo Arena da 11.000 posti. L'Inghilterra gioca la sua prima partita nel giorno di apertura, contro l'Uganda, e l'ambizione della squadra di Tracey Neville sarà quella di andare fino in fondo dopo il successo della loro medaglia d'oro ai Commonwealth Games di quest'anno. Tuttavia, avendo vinto gli ultimi sette Coppa del Mondo, l'Australia rimane la squadra da battere. La loro prima partita è anche il giorno dell'inaugurazione, contro l'Irlanda del Nord.

Campionati mondiali di nuoto, 12-28 luglio, Corea del Sud

Gwangju - la "città della pace" - è l'evento principale del mondo acquatico. Trenta nazioni si sfideranno in piscina, in eventi come nuoto, immersioni e pallanuoto, e per la Gran Bretagna l'ambizione è di migliorare le 11 medaglie, cinque delle quali d'oro, che hanno conquistato ai campionati del mondo 2017 a Budapest. Adam Peaty, il campione dei 100 metri di rana, e Grace Reid, che hanno preso l'argento nel trampolino sincronizzato misto da 3 metri al fianco di Tom Daley, sono tra quelli che dovrebbero fare di nuovo bene.

The Open, 18-21 luglio, Portrush, Irlanda del Nord

Francesco Molinari d'Italia ha vinto il suo primo importante al The Open nel 2018. Fotografia: Harry How / Getty
Per la prima volta dal 1951, Royal Portrush ospiterà il più antico maggiore del golf. Sarà anche la prima volta da allora che la competizione non ha avuto luogo in Gran Bretagna. Francesco Molinari arriverà come campione in carica e si aspetta sicuramente una dura sfida da Brooks Koepka, Justin Rose, Rory McIlroy e Jason Day.

Coppa del mondo di rugby, 20 settembre-2 novembre, Giappone

La nona edizione del principale torneo globale del rugby union si svolge in Asia per la prima volta. I campioni in carica della Nuova Zelanda arriveranno come favoriti ma, come dimostrato dalla loro recente sconfitta in Irlanda, gli All Blacks possono essere scossi. La squadra di Joe Schmidt sembra essere meglio equipaggiata dei lati dell'emisfero settentrionale per andare fino in fondo e avrà sicuramente la possibilità di progredire da un gruppo che comprende Scozia, Giappone, Russia e Samoa. L'Inghilterra, nel frattempo, si ritrova in un gruppo difficile con Francia e Argentina.

Campionati mondiali di atletica leggera, 28 settembre-6 ottobre, Doha

 Dina Asher-Smith della Gran Bretagna spera di aggiungere alla sua medaglia la retata ai campionati del mondo. Fotografia: Kai Pfaffenbach / Reuter
Il Qatar ospita la 17a edizione del più prestigioso evento di atletica al di fuori delle Olimpiadi, qualcosa che è stato condannato da attivisti per i diritti umani così come da alcuni atleti a causa del caldo estremo in cui dovranno esibirsi. Una volta che l'azione è iniziata, l'attenzione sarà concentrata sul vedere le stelle globali all'altezza della sfida, tra cui il velocista degli Stati Uniti Christian Coleman, il mezzofondista keniota Faith Kipyegon e, da una prospettiva britannica, Dina Asher-Smith e Zharnel Hughes, che hanno vinto entrambi oro i campionati europei a Berlino.

Prix ​​de l'Arc de Triomphe, 5-6 ottobre

La possibilità di vedere ancora una volta Enable, l'eccezionale purosangue su queste spiagge, sarà di enorme interesse per tutti gli appassionati di corse. Il suo appuntamento con il destino è la prima domenica di ottobre a Longchamp quando tenterà di diventare la prima tripla vincitrice del Prix de l'Arc de Triomphe. Frankie Dettori a bordo è davvero un bonus in più. Altrove, nel 2019, il raccolto vintage di due anni composto da Too Darn Hot, Ten Sovereigns, Calyx e Quorto si scontreranno tra le 2000 Guineas a maggio, mentre Cheltenham salirà sul palco a marzo e il Grand National in Aprile.



I fatti si sono svolti nella città di Togliatti, in Russia, dove viveva la ragazza che sognava di poter partecipare alle olimpiadi. Si stava allenando duramente e ce la stava mettendo tutta per poter almeno accedere alle gare per la qualifica. Da qualche tempo però il suo fidanzato era diventato molto geloso, come hanno riferito anche gli amici della ragazza alla polizia, lei voleva troncare il rapporto ma lui non accettava questa decisione. 

Come riporta il Daily Mail, il ragazzo ha confessato quanto fatto: «Ho perso il controllo. Ho tirato fuori il mio coltello e l'ho colpita, non riesco neanche a ricordare dove esattamente», ha raccontato. A lanciare l'allerta per la scomparsa della 16enne sono stati i suoi genitori non vedendola tornare a casa, poi il suo corpo è stato trovato privo di vita in un cantiere abbandonato. In breve tempo le indagini hanno portato al fidanzato di lei che ha ribadito: «Non volevo farle del male – ha detto -. Volevo solo parlare con lei e convincerla a rimanere insieme».

Roma, 28 dicembre 2018 - "Forse la sorprenderò, ma la prima cosa che mi viene in mente, a proposito di Schumi, non riguarda il pilota. Ma l’uomo di famiglia... ". Luca Cordero di Montezemolo deve a Michael Schumacher gli anni più belli della sua esperienza in Ferrari come presidente. E non dimentica, oggi che il Campionissimo della Formula Uno sta per tagliare il traguardo del mezzo secolo di età. "Con lui abbiamo vinto e rivinto tutto, più volte – sospira l’avvocato –. Il nostro rapporto si era presto trasformato in amicizia personale".
Mi diceva di un ricordo particolare.
"Era nato da poco Mick, il secondogenito. Vennero in vacanza a casa mia tutti gli Schumacher. Era estate, tempo di zanzare. Beh, ogni cinque minuti Michael correva a controllare se per caso il bambino era stato punto dagli insetti!".
Perfezionista sempre.
"Mi colpiva la sua attenzione maniacale ai dettagli. Con Schumi ti rendevi conto che il particolare più piccolo era comunque fondamentale".
Un castello si costruisce dalle fondamenta.
"Vede, a parte l’immenso talento al volante, io credo che lui abbia lasciato una traccia nel Dna della Ferrari. Era sempre coerente con se stesso anche nei momenti di difficoltà".
Che non mancarono.
"Certo che no! Oggi giustamente si ricordano le vittorie, ma lui ebbe bisogno di cinque anni per farcela. In mezzo ci furono sconfitte e polemiche. Posso sfogarmi un po’?".
Siamo qui per questo.
"Almeno due volte, nel 1997 dopo la collisione con Villeneuve e nel 1998 dopo l’incidente con Coulthard, in Belgio, sono stato tempestato di inviti a licenziarlo! Licenziare Schumacher, capisce? Mi dicevano che non sapeva controllare le emozioni, si figuri. Pensi se avessi dato retta ai presunti opinionisti... ".
La storia sarebbe andata diversamente.
"Ma io mi fidavo di lui e di Todt, della squadra. Soprattutto, vedevo come Michael favoriva la crescita dei giovani ingegneri, che imparavano da lui, dal suo esempio".
È stato un leader.
"Un uomo squadra al cento per cento. Ha guidato per la mia Ferrari dal 1996 al 2006. Non troverà una sua polemica nei confronti della azienda".
Il più italiano dei tedeschi.
"Con tratti quasi da meridionale, perché Schumi ha sempre avuto una bella dose di emotività, anche se sapeva governarla".
È vero che non voleva dormire in albergo?
"Era spesso a Maranello per i test, che allora non erano limitati. Siccome andava sempre a giocare a calcetto con i meccanici e poi a mangiare la pizza, non amava far vedere che rientrava in hotel a tarda ora. Così mi chiese di poter usare l’appartamento che Enzo Ferrari aveva fatto costruire accanto alla pista di Fiorano".
Tutto casa e bottega.
"E palestra, perché era ossessionato dalla efficienza fisica. Così gli sistemammo un garage per i suoi allenamenti".
Sa, avvocato, a volte ho l’impressione che una Ferrari così non tornerà più. E non solo per le vittorie, dico per l’atmosfera che si respirava.
"E’ stato un momento storico, c’era un’ansia popolare per quel benedetto mondiale che non si decideva ad arrivare. Schumi incarnava una attesa quasi messianica".
Fino a quella domenica, 8 ottobre 2000, Suzuka.
"Ah, io ero a casa davanti al televisore. Tormentavo amuleti e talismani e pregavo, mischiando profano e sacro. Mancano tre giri alla fine, sto in apnea, suona il telefono. È Gianni Agnelli. Luca, mi fa, complimenti, l’incubo è finito. E io a toccare tutto, con l’avvocato che non stava zitto un attimo, per fortuna arrivò la bandiera a scacchi!"
Agnelli voleva bene a Schumi.
"Lo ammirava. Diceva: questo tedesco mi è molto caro, nel senso che costa carissimo, ma ne vale la pena".
Presidente, lei come vive il presente di Schumi e il silenzio che lo circonda?
"Condivido la scelta del riserbo voluta dalla famiglia. Sono in contatto con Corinna, ho visitato il museo di Kerpen, spero in buone notizie e auguro a Mick, il bimbo spaventato dalle zanzare di casa mia, di ripetere anche soltanto in parte le imprese del padre".
E della Ferrari del 2019 che mi dice?
"Niente, per una clausola di stile. Sono un tifoso come tanti e come tutti sogno la rinascita... ".

Dominik Paris ancora padrone a Bormio. L'azzurro ha dominato la discesa maschile di Coppa del Mondo, ripetendo il successo della scorsa stagione, il terzo sulla pista Stelvio dopo la vittoria del 2012. Sul podio con lui anche l'altro azzurro Christof Innerhofer, secondo a 36 centesimi. Al terzo posto lo svizzero Feuz. Lontani dal podio Svindal e Jansrud, che si è ritirato a metà gara.

"Nel finale ho dato il massimo – ha detto Dominik Paris -. Sono felice perché dico sempre che a me piacciono le condizioni difficile, e poterlo dimostrare è splendido".

Daniele Belardinelli, 35 anni, era rimasto coinvolto negli scontri tra ultras nei pressi dello stadio, investito prima del match di San Siro Inter-Napoli. Il Questore Cardona: "Dinamica da accertare". Arrestati tre ultras interisti, chiesta la chiusura della curva nerazzurra fino al 31 marzo. Gravina a Sky: "Sabato si gioca". Sala: "No allo stop del campionato"

sabato 20 gennaio 2018

Christian Coleman,   all'esordio stagionale nel Clemson Invitational, a Clemson nello stato del South Carolina, ha corso i 60 metri indoor in uno stratosferico record del mondo di 6.37 migliorando  di due centesimi il 6.39 ottenuto due volte da Maurice Greene, a Madrid il 3 febbraio 1998 e successivamente ad Atlanta il 2 marzo 2001.

Nelle batterie Coleman si era già espresso a 6.47, molto vicino al precedente primato personale di 6.45 realizzato nello scorso inverno a College Station in occasione della vittoria ai campionati NCAA indoor 2017.



Fabio Fognini raggiunge Andreas Seppi e dopo quarantadue anni si rivedono  due giocatori italiani raggiungere insieme gli ottavi di finale di un torneo del Grande Slam.  Inizio incerto di Fabio, che sbaglia molto e subisce le accelerazioni e gli uno-due di Julien, si ritrova sotto 3-0 e palla del doppio break, ma si salva. Sul 5-3, dopo aver annullato una palla del contro-break, servendo e attaccando molto bene Julien chiude 6-3.
Nel secondo set Fabio sembra soffrire Bennetteau. Ma finalmente arriva la reazione di Fognini: qualche buona risposta, e un gran pallonetto in contropiede, gli consegnano il break, 3-1 per lui. Sembra definitivamente sciolto e sbloccato l’azzurro e chiude 6-1. 
Tre ore esatte di gioco e l'azzurro porta a casa la vittoria storica. Bel risultato per lui e per il tennis italiano, attende ora il vincente della sfida tra Juan Martin del Potro e Tomas Berdych, che scendono in campo a seguire.rdych) e uno su cemento, vinse Berdych allo US Open 2011.