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Una fase concitata dei soccorsi |
L’allenatore: «Un carattere eccezionale»
Pagani, classe 1994, vive a Retegno, frazione di Fombio, a poche centinaia di metri dal campus dove si allena l’Assigeco Casale. Va agli allenamenti tutti i giorni in bicicletta e, pur essendo una riserva, è considerato uno dei giovani più interessanti del team casalese. Si è formato facendo tutta la trafila delle giovanili nella squadra bianconera e, nel 2013, ha vinto con l’Assigeco il titolo Elite riservato agli under 19, di cui era il capitano. Dopo due anni e mezzo in serie B all’Urania Milano è tornato quest’anno all’Assigeco. Il direttore sportivo dell’Assigeco Giovanni Sabbia, che è stato anche il suo assistente allenatore nella squadra che nel 2013 aveva vinto il torneo Elite, era in panchina al momento dell’incidente: «Non ho visto il momento in cui Alessandro si è accasciato, stavo seguendo un’altra fase dell’azione, ma improvvisamente mi sono accorto che era a terra davanti a me, pallidissimo, disteso sul parquet. Ho capito subito che era successo qualcosa di grave e sono corso fuori dal palazzetto a chiamare i soccorsi. Sono stati minuti interminabili mentre aspettavamo l’ambulanza da Manerbio, non avevo il coraggio di guardare mentre i medici cercavano di rianimarlo. La situazione è stazionaria ora, a quanto pare ha passato bene la notte». Il ritorno di Pagani, dopo due anni e mezzo in prestito in B2 per «farsi le ossa», è stato fortemente voluto quest’anno dalla società di Casale. «Anche se non è nel quintetto titolare - spiega Sabbia - Ale è il nostro ottavo uomo, ma soprattutto è l’uomo della prima squadra che si è formato nel nostro vivaio, il simbolo del nostro legame con il territorio lodigiano. Un carattere eccezionale, uno sportivo vero, sempre tra i primi ad arrivare agli allenamenti e tra gli ultimi ad andarsene».
Fonte: Corriere.it
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