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martedì 22 settembre 2015

La bella storia di Bebe Vio, oro nel fioretto ai Mondiali Paralimpici

22/09/2015: La diciottenne atleta azzurra paralimpica Bebe Vio ce l’ha fatta, in Ungheria ha conquistato l’oro mondiale nel fioretto e staccato il pass per le olimpiadi di Rio de Janeiro. Una vita difficile quella della piccola Bebe, che all’età di 11 anni a causa di una meningite fulminante ha subito l’amputazione di braccia e gambe. Nata a Venezia il 4 marzo del ’97, era già stata campionessa europea nel 2012 ma le mancava l’oro mondiale e l’accesso alle olimpiadi. Ora non le manca davvero più nulla.
Il suo libro “Mi hanno regalato un sogno” vola, con tante copie vendute. La formazione di Rugby del Varese le ha chiesto di disegnare le maglie della prossima stagione del settore giovanile, accortasi del suo talento grafico alla scuola che frequenta. Infine l’impegno sociale, alla fondazione art4sport, fondata da genitori di amputati, che si prefigge l’obiettivo di sostenere e indirizzare allo sport tutte le giovani vite colpite dal flagello della perdita di arti. Tutto questo e molto altro è Bebe Vio.

Il coraggio di combattere e non arrendersi mai tradotto in talento, quello nella scherma. Uno sport che dall’età di cinque anni l’accompagna nella vita e dopo il tragico evento le ha dato la forza di andare avanti. La sua medaglia mondiale non è altro che il coronamento di tanta fatica e sudore, è il simbolo che un essere umano può raggiungere qualsiasi traguardo con la forza della volontà, anche quando tutto sembra esserti contro. La dimostrazione che davvero, una volta tanto, nulla è impossibile.

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